Africa Eco Race 2019

Stefano Rossi

Anni di fuoristrada, 25, sogno nel cassetto, partecipare alla Dakar, vado per la prima volta in Argentina come navigatore, poi torno con la voglia irrefrenabile di mettermi in gioco e lavoro per partecipare come pilota, ma un pensiero mi distrae, l’Africa, dove vado da sette anni ogni volta che è possibile, li si corre ancora quella che tutti conoscono come Parigi – Dakar, oggi Africa Eco Race, voglio provarci, voglio correre sulle piste marocchine e sulle dune della Mauritania, e voglio provare ad arrivare nel luogo dove personaggi mitici hanno fatto la storia dei rallyraid, il lago Rosa a Dakar.

Vado a parlare con uno degli organizzatori e la buona impressione iniziale verrà poi confermata in gara, grande professionalità, sicurezza al primo posto, roadbook perfetti; Bf Goodrich mi da la possibilità di realizzare quello che sembrava destinato a rimanere in sogno, altre aziende importanti credono in me, trovo la macchina giusta, un Nissan Patrol 4.8 benzina, affidabile sulla carta proprio come serve a me, la squadra assistenza composta da amici, professionisti ma appassionati, il navigatore accanto a me era il mio pilota nel campionato italiano CCR da sei anni, sono circondato da persone di cui mi fido ciecamente e si parte con una emozione ancora oggi indescrivibile, nella mia prima gara il problema più grande è stato un guasto al camion assistenza, la macchina é stata un panzer,

sempre avanti senza problemi, se non affrontare una gara dura, lunga, con tanti fondi diversi dalla roccia alla sabbia alle dune, una navigazione che ti mette a dura prova, il deserto a volte ti fa sentire una nullità nella vastità delle dune che si susseguono , la fatica dopo le prime tappe prende il sopravvento su tutto, e la testa deve prevalere sul fisico per mantenere concentrazione e freddezza di fronte alle incognite, un po’ di intuito a volte salva da imprevisti sotto forma di buche e insabbiature, ma si spala tanto e spesso, si guida di notte senza riferimenti, bivacchi che appaiono e scompaiono ogni giorno in modo incredibile, ed arrivarci è sempre una conquista.

Siamo riusciti a finire l’Africa Eco Race alla prima partecipazione, un risultato incredibile che ci rende euforici; poi un anno passa in fretta e siamo di nuovo pronti a partire, un nuovo navigatore, Alberto Marcon, che anno scorso faceva parte dell’assistenza, un nuovo meccanico a sostituirlo, e via, ti dici che la seconda volta sei più preparato invece già al podio di partenza senti che l’emozione é sempre la stessa, enorme, la gara parte con le incognite che ogni rallyraid di questa importanza porta con se, la preparazione atletica aiuta a contrastare la fatica anche se dopo i primi giorni vai con l’adrenalina e la tenacia, come dico sempre la passione è il motore più potente, e non potrebbe essere diversamente quando per 12 giorni guidi ore ed ore con sole vento nebbia buio, ogni gara è una storia a se, quest’anno già dal primo giorno rompiamo il castello ammortizzatori, poi silent block, che ritroviamo dopo alcuni km percorsi a piedi nel deserto, si rompe la barra panhard, che leghiamo con una strop per riuscire a proseguire, dopo due giorni ci mollano la frizione e il servosterzo, occorre il Balai esperienza traumatica essere trainati da due camion! Niente ci ferma, ne la fatica ne la mancanza di doccia e a volte cena, i ragazzi dell’assistenza guidano di giorno e lavorano di notte, ma ci si gioca il tutto per tutto, vogliamo a tutti i costi arrivare in fondo, ogni giorno è una gara e ogni bivacco una conquista, Denis Ceotto dice che noi siamo più tenaci della sfiga e infatti è così! Tappa dopo tappa riusciamo a conquistare il secondo podio a Dakar !!!!!

Siamo stanchi, barba lunga, sabbia dappertutto, ma dentro di noi ci sentiamo eroi perché abbiamo sfidato e vinto ancora, vinto si perché per privati come noi arrivare al Lago Rosa è una grande vittoria, per la seconda volta consecutiva siamo qui, equipaggio e meccanici, ci guardiamo e realizziamo che ce l’abbiamo fatta davvero, abbracci risate e mani per aria sul podio, è tutto vero siamo ancora qui, domani rivivremo tutte le sensazioni con più lucidità, e poi saremo di nuovo pronti a sognare.

Africa Eco Race 2019

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