La Federazione Italiana Fuoristrada è stata ufficialmente costituita nel 1973 e nel corso di oltre quarant’anni ha permesso l’evolversi del fuoristrada sportivo e turistico in Italia, rappresentando per tutti gli appassionati quella bandiera, quel punto di riferimento e quella casa comune che i fondatori allora immaginarono e sognarono. Oggi FIF è una dinamica Federazione di Club che ha saputo evolversi e modernizzarsi pur rimanendo saldamente nel solco della propria tradizione. Ripercorriamo quindi, attraverso questa pagina web, la sua storia. La storia degli albori del fuoristradismo amatoriale e sportivo italiano. Nel corso dei primi anni 60 molti appassionati di motori scoprirono che il veicolo fuoristrada non era solo un mezzo costruito per attività belliche o come strumento di lavoro, ma anche il mezzo ideale per evadere dalle città lungo percorsi inaccessibili alle vetture tradizionali. L’interesse per questo mondo fatto di uomini e di macchine, che nei giorni di festa si arrampicano lungo percorsi scoscesi, guadano corsi d’acqua, attraversano strade immerse nei boschi, si impolverano, si infangano o si bagnano da capo a piedi, risveglia in molti il desiderio di avventura e il piacere di misurarsi con una tecnica di guida nuova e inusuale. Rapidamente ciò si trasformò in passione. Gruppi di amici, esattamente come accade ora, dopo serate passate a parlare di questo o quel passaggio durante l’ultima gita in fuoristrada oppure a modificare le auto sperando di migliorarne le prestazioni, decisero di costituire un club che rappresentasse l’ufficializzazione del sodalizio, scegliendo un nome ed un marchio, spesso dopo infinite discussioni.
Così altre formazioni, spontaneamente e alla spicciolata, si costituirono qua e là per l’Italia, come ad esempio il Cross Car Club a Torino, l’A.F.S. Associazione Amici del Fuoristrada a Genova, il Panzer a Prato o il Club Nazionale Fuoristrada a Bologna. Il periodo delle allegre scampagnate era destinato a durare nel tempo, ma era anche naturale che durante le gite qualcuno si dimostrasse più bravo di altri ad arrampicarsi con il proprio veicolo lungo una salita o a superare una buca o ancora arrivasse con qualche ora di anticipo al rifugio sulla cima della montagna. In questi casi c’era sempre qualcuno che prendeva nota di ciò che accadeva, segnando meticolosamente su quell’invisibile taccuino che è la memoria, ogni difficoltà ed ogni ritardo, attribuendo ad ogni partecipante un simbolico punteggio: in questo modo la strada che avrebbe condotto alla competizione era definitivamente tracciata. Con il diffondersi e l’intensificarsi dell’attività fuoristradistica presto si rese necessario mettere ordine ed organizzare un calendario nazionale per evitare il fenomeno dei raduni e delle gare concomitanti e per sopperire alla totale mancanza di informazioni su raduni e manifestazioni che, sempre più, cominciarono ad essere organizzate.
Fu così che il 6 Gennaio 1972, durante il “1° Minirally d’inverno” di Maggiora, si concretizzò con un brindisi l’intenzione di fondare un Ente comune che raccogliesse tutti club italiani e li federasse fra loro: la Federazione Italiana Fuoristrada. Dopo varie vicende e tentativi di alleanze con alcune scuderie di autocross, si giunse al 24 Novembre 1973, data in cui fu ufficialmente fondata la FIF – Federazione Italiana Fuoristrada.
Quale riconoscimento storico ricordiamo – così come riportato sugli atti notarili ufficiali – il nome dei rappresentanti dei club fuoristradistici presenti quel giorno:
- Renato Balzano Sport Club Maggiora
- Luciano Torregiani e Giuseppe Cerioli Club Nazionale Fuoristrada
- Donato Moroni e Iginio Oliva dell’Ossola Fuoristrada Club
- Luigi Martorelli Gaz Club
- Alberto Crola Club 3C
- Gianfranco Messina e Leopoldo D’Erasmo Genova Fuoristrada Club
- Roberto Sarti, Silvano Nutini e Roberto Giardi Panzer Club
- Riccardo Procaccini e Alfonso De Blasiis Club Romano Fuoristrada
- Giovanni Bertolini Balestra Club Fuoristrada
- Elpidio Martinelli Mago Fuoristrada Club
- Massimo Pusceddu Brescia Fuoristrada Club
Iniziò così un lungo cammino indirizzato verso la tutela e la promozione della nostra passione ed allo stesso tempo verso l’organizzazione e l’armonizzazione della pratica fuoristradistica. I club affiliati, nel frattempo, sono ventuplicati e così anche il numero degli iscritti. Di strada da allora ne abbiamo percorsa veramente tanta. Ringraziamo tutti i “Padri Fondatori” che hanno voluto gettare le fondamenta della nostra costruzione. Oggi se la Federazione è tale, lo si deve anche al loro intuito, al loro sforzo ed alla loro passione e a tutti quelli che li hanno seguiti.